ARTI ESPRESSIVE

Le arti espressive offrono al bambino la sicurezza e la libertà di cui hanno bisogno per esprimersi. I bambini quando giocano, disegnano e creano si sentono a loro agio. Incorporando le tecniche di gioco al processo terapeutico, il terapeuta riesce a stabilire la relazione più facilmente. I bambini hanno abilità cognitive e verbali limitate che impediscono loro di comprendere e comunicare i propri sentimenti a causa della loro natura astratta e complessa. 

USARE L’ARTE NEL PROCESSO TERAPEUTICO

L’ utilizzo dell’arte può essere una preziosa aggiunta al processo terapeutico.

Uno degli obiettivi principali del terapeuta è quello di aiutare il bambino a identificare, etichettare e comprendere le emozioni, fornendo degli strumenti che gli consentono di entrare in contatto con la loro esperienza emotiva ed acquisirne una maggiore padronanza.

All’inizio della terapia, i bambini spesso sono sulla difensiva e possono rifiutarsi di parlare delle loro emozioni difficili, imbarazzanti o scomode. E’ compito del terapeuta escogitare un modo creativo per abbassare le difese del bambino e creare un ambiente sicuro in cui possa riconoscere, esprimere ed elaborare le sue emozioni. 

Le arti espressive utilizzano vari strumenti e materiali artistici (per esempio, disegno, collage, pittura, scultura, scrittura, modellamento di argilla e plastilina, creazione di libri) per facilitare lo sviluppo e la guarigione del bambino. Non si tratta semplicemente di disegnare bene o creare un oggetto “carino”, bensì di un processo di scoperta di se stessi attraverso qualsiasi forma d’arte che proviene da un vissuto emotivo.

A molti bambini piace utilizzare e manipolare materiali artistici, spesso lo trovano rilassante e semplicemente divertente. L’atto di creare con le proprie mani è sicuramente meno minaccioso rispetto al parlare di emozioni, pensieri o eventi sconvolgenti. Rappresenta per il bambino un’esperienza espressiva in grado di rivelare nuovi modi di Sé, offrire potenziali risoluzioni ai problemi e attivare risorse interiori. L’aggiunta di materiali artistici durante le sessioni apre nuove strade di espressione. La natura familiare e giocosa di questi materiali aiuta e facilita il coinvolgimento dei bambini alla terapia e allo stesso tempo, consente di abbassare le loro difese.

La facile malleabilità della plastilina e le sue proprietà trasformative favoriscono la capacità del bambino di giocare e dare forma a questioni significative mantenendo il “controllo” sul materiale. Il processo di lavorazione della plastilina e il suo cambiare forma possono servire come metafora per il cambiamento. 

Inoltre, i bambini spesso si trovano ad affrontare situazioni in cui si sentono impotenti. Disegnare o rappresentare queste situazioni può aiutare a ripristinare un senso di padronanza, di controllo e di realizzazione. 

Ci possono essere molti benefici nell’usare l’arte durante la sessione quando si lavora con bambini. Uno dei principali consiste nel favorire una risposta di rilassamento corporeo. Ad esempio, il disegno è efficace nel facilitare risposte verbali dei bambini su eventi emotivamente carichi. Questo perché consente di ridurre l’ansia, aiutando il bambino a sentirsi a proprio agio nell’ambiente terapeutico, facilitando il recupero della memoria, organizzando narrazioni e spingendo il bambino a fornire al clinico più dettagli di quanti ne farebbe in un’intervista che è principalmente verbale (Malchiodi, 2003).

ARTI ESPRESSIVE NELLA CBPT

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Il potere dell’espressione attraverso gli strumenti delle arti creative

Nella Play Therapy Cognitivo-Comportamentale, le tecniche CBT vengono integrate con le arti espressive al fine di facilitare il contatto con stati emotivo-sensoriali, la loro tolleranza e modulazione attraverso il rinforzo del senso di sé e della propria autoefficacia.

Le arti espressive rappresentano uno strumento prezioso per entrare in contatto con la propria esperienza emotiva, incoraggiare l’espressione di sé, sviluppare abilità di coping e controllo, promuovere l’autostima e l’ autoconsapevolezza, facilitare l’autocontrollo, ridurre la sofferenza e potenziare l’ autoefficacia.

In generale, materiali artistici più strutturati (matite, pennarelli, ecc.) sono efficaci per i compiti verbali della CBT perché aiutano a rappresentare i propri pensieri. I materiali meno strutturati (argilla, acquerelli, ecc.) risultano maggiormente efficaci per i compiti fisici della CBT come sostenere la respirazione profonda e il rilassamento.

Le attività artistiche ed espressive consentono di dare una forma concreta e tangibile ai vissuti del bambino.

Quando si combinano tecniche cognitivo-comportamentali e arti espressive, il terapeuta ha la possibilità, attraverso modalità verbali, di esplorare il pensiero del bambino, di identificare i suoi pensieri disadattivi e avviare un processo di modeling finalizzato alla costruzione di pensieri e comportamenti più adattivi. 

Le arti espressive sono utilizzate per esplorare l’immaginario del bambino in termini di rappresentazioni pittoriche delle distorsioni cognitive che vengono poi sottoposte alla stessa valutazione e modificazione dei processi di pensiero. Pertanto, se le immagini sono un elemento essenziale della cognizione, utilizzare il disegno o altri mezzi visivi, offre un’immagine visiva ai nostri pensieri cognitivi interni (Rosal, 2001).

Rosal (2001) afferma che l’arte terapia si focalizza sulle componenti emotive del soggetto al fine di comprendere il suo sistema di processi cognitivi. Rosal sottolinea come l’arte faciliti l’acquisizione di nuove idee e l’apprendimento. Durante il processo creativo, è possibile recuperare le proprie mappe cognitive. Quando un individuo realizza un’immagine relativa a una situazione di vita o a un evento complesso, ciò crea un’opportunità di problem solving che si concretizza apportando soluzioni alternative nella creazione delle immagini future. Pertanto, creare immagini può aiutare un individuo a scoprire il proprio linguaggio interiore, il proprio sistema di costruzione personale. Quando sia il mondo esterno che quello interno sono collegati attraverso la creazione di immagini, possono essere facilitati cambiamenti comportamentali.

Attraverso la Play Therapy Cognitivo-Comportamentale i bambini esplorano i loro pensieri e i loro sentimenti. La creazione di opere d’arte come parte dell’intervento terapeutico fa sì che la terapia risulti meno minacciosa e più comprensibile poiché l’arte è un linguaggio evolutivamente confortevole per la maggior parte dei bambini e degli adolescenti (Malchiodi, 2003).

Il processo di creazione artistica è un processo sensomotorio, che può essere collegato allo stadio di sviluppo sensomotorio di Piaget, in cui il bambino sviluppa la comprensione del mondo coordinando le proprie esperienze sensoriali con le loro azioni fisiche.

L’utilizzo dell’arte offre anche modi alternativi per esprimere pensieri ed emozioni offrendo sbocchi visivi e tattili. L’arte è un’attività corporea che può servire da significativa finestra di espressione quando le parole falliscono (Hinz, 2006). L’uso dell’arte può aiutare i bambini che hanno difficoltà ad esprimere pensieri ed emozioni attraverso le parole. A seconda del livello di sviluppo del bambino, potrebbe esserci difficoltà a verbalizzare i sentimenti a causa della mancanza del pensiero astratto. L’arte fornisce un linguaggio o un mezzo di espressione quando è difficile usare le parole per descrivere o identificare i sentimenti.

L’opera d’arte creata in sessione diventa qualcosa che rappresenta i pensieri/i sentimenti del bambino, che è visibile e tangibile, a differenza dell’emozione. L’arte può servire come materiale che può essere elaborato e analizzato con il terapeuta in un ambiente terapeutico.

BIBLIOGRAFIA

Carroll, D. (2018). “Enhancing Cognitive Behavioral Therapy and Expressive Arts Therapy by Applying a Hybrid Approach”. Expressive Therapies Capstone Theses. 52.
https://digitalcommons.lesley.edu/expressive_theses/52

Hinz, L. D. (2006). Drawing from within : using art to treat eating disorders. Retrieved from https://proxy.library.upenn.edu:2457

Malchiodi, C. A. (1990). Breaking the silence: Art therapy with children from violent homes. New York, NY: Brunner/Mazel.

Malchiodi, C. A. (Ed.). (2003). Art therapy and healthcare. New York, NY: Guilford Press.

Masciulli, E. B. (2018). “Applying expressive art therapies to cognitive behavioral interventions for children and adolescents with avoidant restrictive food intake disorder”. Doctorate in Social Work (DSW) Dissertations. 112. https://repository.upenn.edu/edissertations_sp2/112

Rosal, M. L. (2001). Cognitive-behavioral therapy. In J. Rubin (Ed.) Approaches to art therapy: Theory and technique. New York, NY: Brunner/Mazel.

Rosal, M. L. (2018) Cognitive-behavioral art therapy: From Behaviorism to the Third Wave. New York, NY: Routledge.

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