La Play Therapy Cognitivo-Comportamentale si propone di integrare il gioco alla terapia cognitivo-comportamentale.
Il centro si propone di continuare gli studi di Susan M. Knell (1993), fondatrice del metodo, che insieme ai suoi colleghi, hanno già ampiamente dimostrato che la terapia cognitivo-comportamentale può essere trasmessa ai bambini attraverso il gioco (Knell, 1993a, 1994, 1997, 1998, 1999; Knell, Moore, 1990; Knell, Ruma, 1996, 2003; Knell, Dasari, 2006) in diversi ambiti di intervento. Nello specifico negli ultimi 20 anni diversi casi di studio hanno evidenziato l’efficacia dell’intervento in bambini con diagnosi come mutismo selettivo (Knell, 1993b), ansia da separazione (Knell, 1999), disturbi d’ansia (Knell, 1999; Knell & Dasari, 2006), così come bambini che hanno subito abusi sessuali (Knell, & Ruma, 1996, 2003), con problemi di sonno (Knell, 2000) e che stanno vivendo il divorzio dei genitori (Knell, 1993a).